Indice
- Falsi miti sul fallimento dei progetti software
- Le vere cause trascurate
- Troppi dubbi, poche risposte
- L'illusione delle scelte tecnologiche
- Lo sviluppo del software non è fine a se stesso
- Un cambio di prospettiva
- Conclusione
Negli ultimi anni, il tasso di fallimento dei progetti software è rimasto sorprendentemente alto. Secondo studi recenti, una buona parte dei progetti non raggiunge gli obiettivi previsti: solo il 33% viene considerato un successo completo, mentre molti altri sono afflitti da problemi di budget, tempi o funzionalità. Ma perché accade così spesso?
Esistono molti falsi miti che vengono additati come le cause principali: tecnologie obsolete, team poco qualificati o requisiti troppo ambiziosi. Sebbene ci sia del vero in questi luoghi comuni, la realtà è molto più complessa. I veri motivi che portano al fallimento sono spesso nascosti sotto la superficie. In questo articolo, esploreremo le reali cause che minano il successo dei progetti software e discuteremo come evitare gli errori più comuni. Analizzeremo anche cosa si può fare concretamente per migliorare la gestione dei progetti, per rendere il software un alleato strategico piuttosto che un problema da risolvere.
Falsi miti sul fallimento dei progetti software
Quando un progetto software fallisce, spesso si tende a cercare la colpa in errori di pianificazione o nell'adozione di tecnologie errate. Si pensa immediatamente che il problema risieda nella selezione dell'architettura, nei processi di sviluppo o nella mancanza di competenze tecniche del team. Tuttavia, la realtà è più complessa.
Per esempio, si potrebbe pensare che la pianificazione sia superficiale, ma nella maggior parte dei casi, le aziende e i team dedicano moltissimo tempo a decidere quali tecnologie adottare. Ogni decisione, dall’architettura monolitica ai microservizi, fino all’approccio client-server, viene valutata accuratamente, bilanciando vantaggi e svantaggi.
Anche il processo di sviluppo selezionato non sembra essere la causa principale del fallimento. Molti team adottano metodologie affermate come Scrum o altre varianti agili, che sono generalmente riconosciute come strumenti efficaci per organizzare il lavoro e raggiungere gli obiettivi. Sebbene questi approcci non siano perfetti, sono comunque ampiamente utilizzati e, se implementati correttamente, offrono buoni risultati.
Cosa dire, allora, delle competenze del team? In genere, le persone che lavorano ai progetti software sono selezionate proprio per le loro conoscenze specifiche. Se un'azienda sceglie una tecnologia come Elixir, si forma un team di esperti in quel campo. Eppure, nonostante tutto questo, il progetto potrebbe non rispettare le tempistiche, sforare il budget o fallire nel raggiungere lo scopo previsto.
La domanda quindi rimane: perché così tanti progetti software falliscono?
Le vere cause trascurate
Il fallimento dei progetti software non è quasi mai una questione meramente tecnica. Sebbene gli strumenti, le tecnologie e i processi possano certamente giocare un ruolo, spesso ciò che manca è un altro elemento fondamentale: la comprensione del contesto e degli obiettivi del progetto.
Molti team risultano perfettamente allineati dal punto di vista tecnico, ma sono completamente disconnessi rispetto alla visione complessiva del progetto. Questa disconnessione diventa evidente quando ci si affaccia come consulente esterno. Immagina un progetto per sviluppare una piattaforma di gestione di ordini per un'azienda di e-commerce. Durante una riunione, qualcuno chiede: "Come funziona attualmente il processo di gestione degli ordini all'interno dell'azienda?". Invece di una risposta chiara, il team si guarda spaesato: nessuno ha una comprensione chiara del flusso di lavoro o delle esigenze reali del reparto logistico. Se gli sviluppatori non conoscono come viene gestito un ordine dall'acquisto alla consegna, come possono costruire una soluzione adeguata per migliorarlo? Questo tipo di lacune nella comprensione di base compromette inevitabilmente il progetto.
Se un team di sviluppo non comprende il problema di fondo che il software dovrebbe risolvere, come può realizzare una soluzione valida? Sviluppare un software non è un fine in sé, ma un mezzo per risolvere problemi specifici. Quando i team ignorano il contesto reale o non si pongono abbastanza domande, è inevitabile che i progetti deraglino.
Troppi dubbi, poche risposte
Lo sviluppo del software richiede una profonda comprensione del problema che si sta cercando di risolvere. Tuttavia, è comune che molti team lavorino in isolamento, assumendo implicitamente di conoscere le risposte. Non si pongono abbastanza domande riguardo ai processi aziendali, alle esigenze degli utenti finali, o ai contesti in cui il software sarà utilizzato. E anche quando ci sono scambi tra i membri del team, spesso ciascuno parla un "linguaggio" diverso, interpretando in modo differente lo stesso problema. Questo porta a malintesi che si accumulano nel tempo, fino a compromettere la visione comune del progetto.
Se il progetto parte già con delle lacune concettuali, è probabile che il risultato finale non sarà all'altezza delle aspettative. A quel punto, si cerca di rattoppare i problemi, aumentando costi e tempistiche. Tuttavia, intervenire solo sui sintomi senza risolvere le cause profonde non migliora la qualità del software, che finisce per essere inadatto, pieno di compromessi e inefficace rispetto agli obiettivi iniziali.
L'illusione delle scelte tecnologiche
Quando un progetto fallisce o non risulta sviluppato come ci si immaginava, spesso qualcuno suggerisce che si sarebbe dovuto optare per una tecnologia diversa. La tecnologia diventa il capro espiatorio: si dà la colpa a scelte come l'uso di Java invece di Python, o di un'architettura monolitica anziché i microservizi. Tuttavia, questa diagnosi è quasi sempre fuorviante. La tecnologia è solo uno strumento e il suo fallimento è più spesso il risultato di scelte strategiche errate o di una mancata comprensione del problema, piuttosto che della tecnologia stessa.
Lo sviluppo del software non è fine a se stesso
Se vogliamo migliorare la qualità dello sviluppo software e ridurre i tempi e i costi, dobbiamo partire da una base diversa: la comprensione collettiva e interdisciplinare del progetto. Non basta essere esperti di tecnologia, è necessario che ogni membro del team abbia una solida comprensione del problema che il software deve risolvere. Anche se non tutti devono diventare esperti del dominio specifico, una comprensione di base è essenziale per sviluppare funzionalità accurate e mirate.
La chiave per raggiungere questo obiettivo è una buona comunicazione. Il team deve scambiarsi continuamente informazioni e comprendere le dinamiche del progetto e dei processi aziendali coinvolti. Strumenti come il domain-driven design o il design thinking possono essere utili per creare un linguaggio comune e garantire che tutti siano allineati.
Un cambio di prospettiva
Molti sviluppatori sono abituati a ragionare in termini di dati, oggetti e strutture statiche. Tuttavia, il vero valore del software risiede nelle funzionalità e nei processi che abilita, non semplicemente nella gestione dei dati. La transizione da una mentalità orientata ai dati a una orientata ai processi aziendali è cruciale. Il software non esiste per gestire dati, ma per automatizzare e supportare processi aziendali reali. I dati sono certamente importanti, ma sono solo un mezzo per realizzare le funzioni che danno vita al sistema.
Conclusione
Per ridurre il tasso di fallimento dei progetti software, non basta concentrarsi solo su tecnologie e processi. È fondamentale creare una visione condivisa e una comprensione comune del progetto sin dall'inizio. La chiave del successo è il coinvolgimento continuo di tutti i partecipanti, dal team tecnico agli stakeholder aziendali, in un processo di comunicazione aperta e interattiva. Solo attraverso una collaborazione interdisciplinare, supportata da metodologie come il domain-driven design, possiamo sviluppare soluzioni software che non solo funzionano, ma che risolvono veramente i problemi per cui sono state create.
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